L’autostima è il processo soggettivo fondato sull’autopercezione e costituito dall’insieme di giudizi che l’individuo da a se stesso. La costruzione dell’autostima ha inizio nei primi anni di vita, che hanno un ruolo determinante nello sviluppo. Le esperienze positive, come ad esempio l’ambiente familiare, quello scolastico, le prime relazioni con i pari e il raggiungimento dei primi obiettivi di vita possono favorire un livello di autostima funzionale ed efficace. Allo stesso modo, le esperienze negative possono incidere negativamente, causando difficoltà di regolazione nell’autostima e quindi un probabile abbassamento del nostro livello di autostima. Non si tratta però di una condizione immodificabile, anzi, l’autostima continua ad evolversi durante tutto il corso della vita. Infatti l’autostima di una persona non scaturisce esclusivamente da fattori interiori individuali, ma hanno una certa influenza anche i cosiddetti confronti che l’individuo fa, consapevolmente o no, con l’ambiente in cui vive. A costituire il processo di formazione dell’autostima vi sono due componenti: il sé reale e il sé ideale. Il sé reale non è altro che una visione oggettiva delle proprie abilità; detto in termini più semplici corrisponde a ciò che noi realmente siamo. Il sé ideale corrisponde a come l’individuo vorrebbe essere. L’autostima scaturisce per cui dai risultati delle nostre esperienze confrontati con le aspettative ideali. Maggiore sarà la discrepanza tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere, minore sarà la stima di noi stessi. La presenza di un sé ideale può fare da monito all’individuo, inducendolo a porsi nuovi obiettivi da perseguire e tendendo al miglioramento di se stesso ma può anche essere fonte di grande insoddisfazione se percepito molto distante dal sé reale. Possedere un’alta autostima è il risultato di una limitata discrepanza tra il sé reale e il sé ideale. Significa guardare con obiettività ai propri limiti ed alle proprie potenzialità, predisponendoci ad un dialogo più sincero con noi stessi. Seneca disse: “Mi chiedi qual è stato il mio più grande progresso? Ho cominciato a essere amico di me stesso”. Sia un eccesso che un deficit d’autostima può portare gravi conseguenze alla salute mentale della persona. Il segreto per uno stato d’equilibrio ottimale è il giusto bilanciamento tra i due eccessi opposti. “In medio stat virtus”.
“La fiducia in se stessi è il risultato di una situazione rischiosa superata brillantemente.” (Barry J. Gibb).
Dott.ssa Ludovica Emanuela Liccardi