In questo numero, dedichiamo la nostra attenzione ad un giovane imprenditore salernitano, tra gli editori più brillanti ed innovativi presenti nel panorama regionale, Francesco Saggese (nella foto).
Francesco, come nasce il tuo progetto editoriale? Qual è la stata la spinta motivazionale che ti ha indotto a lasciare il giornalismo per l’editoria?
“Il mio progetto editoriale nasce principalmente per amore della lettura, anzi, direi più per l’amore dei libri. Sapevo che avrei potuto proporre qualcosa di innovativo, che potesse suscitare interesse, cercando in ogni modo di far avvicinare ancora di più le persone a questo mondo meraviglioso, ma la mia passione iniziale, il giornalismo, la porterò sempre dentro di me”.
Quali sono i servizi e i vantaggi che la Saggese Editori offre agli autori?
“La Saggese Editori è una No Eap. Per chi non lo sapesse, questo acronimo tende ad etichettare la casa editrice non a pagamento, quindi non verrà chiesto nessun contributo economico ai nostri autori. Anzi, qualora l’opera dovesse risultare valida, la casa editrice si impegnerà a seguire lo scrittore per tutto il ciclo produttivo che va dalla revisione, grafica, impaginazione, stampa e distribuzione”.
Quali sono le realtà locali con cui s’interfaccia la Saggese Editori?
“Ci interfacciamo con tutte le librerie d’Italia, visto e considerato che gli autori che approdano alla nostra casa editrice provengono da tutta la nazione, dando poi la possibilità ai lettori di poter acquistare i nostri libri nelle migliori librerie, tra cui Feltrinelli, Mondadori e librerie autonome, non escludendo i canali e-commerce più importanti tra cui Amazon, libreria universitaria, e i siti delle stesse librerie sopraccitate”.
Pensi che la tua scelta di investire in un progetto così ambizioso, malgrado la tua giovane età, e di farlo rimanendo al Sud, possa essere d’esempio per altri giovani del nostro territorio?
“Ho fortemente insistito nell’investire in questo progetto nella mia terra d’origine, nella speranza di poter essere d’esempio per i tanti ragazzi del Sud che hanno un sogno nel cassetto. Tanti sono i giovani che hanno dovuto abbandonare la nostra terra e i propri affetti, uno di questi è mio fratello, con cui ho un legame fortissimo. È dovuto partire per la California, per lavorare come ricercatore medico. Ecco, io a differenza sua, sono andato un po’ controcorrente”.
Milena Cicatiello