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MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI – PATRIMONIO UNIVERSALE

Il museo archeologico di Napoli si trova nel Palazzo degli Studi, nei pressi di Cavour. La sua costruzione iniziò nel 1586 come caserma di cavalleria, molto più piccola rispetto alla struttura odierna, e i lavori di quest’ultima continuarono fino alla fine del secolo. Nel 1612 il viceré don Pedro Fernandez fece trasferire nell’edificio, rimasto incompiuto, l’Università di Napoli grazie all’architetto Cesare Fontana che lo inaugurò nel 1615. Alla fine del secolo, a causa di vari terremoti, la struttura fu chiusa poiché molto danneggiata. A restituire gloria al palazzo furono i Borbone che, con re Carlo, ingaggiarono l’architetto Giovanni Medrano per riparare i danni subiti. Nel 1777 Ferdinando IV fece sì che questo luogo diventasse un museo vero e proprio dal momento che quest’ultimo era ormai orfano dell’Università già da lungo tempo. Decise infatti di spostare nel palazzo sia il Museo Ercolanese, sia il Museo Farnesiano, affidando i lavori di ristrutturazione a Ferdinando Fuga che ricevette molte critiche a causa del suo operato. Successivamente, grazie a due architetti molto celebri dell’epoca, Pompeo Schiantarelli e Francesco Maresca, la struttura fu ripristinata ed ampliata notevolmente per le varie richieste del re. A causa di Corso Napoleone, ossia la nuova strada di collegamento fra il Palazzo degli Studi e la Reggia di Capodimonte, le aspirazioni a voler ingrandire ulteriormente il palazzo furono deluse, poiché vennero ceduti i territori di questa via che ben presto furono occupati da cittadini privati. La situazione cambiò nel 1852 quando via Toledo venne prolungata fino al palazzo e proprio per questo motivo entrava a pieno titolo a far parte della città di Napoli. Infine, nel 1920, dopo più di tre secoli, la costruzione terminò una volta per tutte fino al 1930, anno in cui un forte terremoto distrusse parte dell’edificio. I lavori quindi iniziarono ancora una volta e terminarono nel 1986, dal momento che questo avvenimento fu visto anche come l’occasione per ingrandire la struttura. Infine, nel 2012, sono iniziati importanti lavori di ristrutturazione che porteranno ad una riorganizzazione globale delle collezioni presenti nel museo, permettendo così di far tornare alla luce alcune collezioni che per spazio insufficiente sono rimaste per decenni escluse dalla visita. Oggi, il museo si presenta in maniera maestosa, con una grandezza di oltre 12 mila metri quadrati, considerato come uno dei musei più importanti del mondo (da molti il più importante per quanto riguarda l’arte romana). I nuclei principali del museo sono: la collezione Farnese, la collezione pompeiana e la collezione egizia (la terza per importanza in tutto il mondo). Infine, si può dire che, in occasione della riapertura dei musei in determinate zone dell’Italia, è d’obbligo riconoscere che siamo in possesso di una delle costruzioni più importanti del mondo e proprio per questo motivo è doveroso visitare la struttura per la sua storia e per la sua bellezza.

Fernando Giordano

 

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