Oggi, nella nostra rubrica, parliamo di un attore: Nicolas Cage. Non un talento cristallino, tutt’altro, ma uno di quegli attori che lavora sempre, avendo al suo attivo tante pellicole, di generi più che disparati. Oltre 100 i film in cui ha recitato. Non passa un anno senza un film in cui c’è Nicolas Cage. Fortunato alla nascita, figlio del professor August Coppola, fratello di Francis, il che aiuta e non poco. Il nostro è un attore come tanti, non particolarmente brillante nella recitazione, ma con qualche guizzo di alta qualità, come la straordinaria performance in Via da Las Vegas, in cui interpreta in maniera convincente un deluso dalla vita che ha deciso di morire di alcool, e persegue strenuamente l’obiettivo senza mai pentirsene. Oscar meritato. Prima, durante e dopo una sequela di film da blockbuster, come detto, dei generi più disparati, ma principalmente action movie in cui spiccano, se così si può dire, le interpretazioni in Con Air, Face off e Fuori in 60 secondi, The Rock e altri in cui si accompagna qua e là con John Travolta, Angelina Jolie e Sean Connery. Come da incipit, Nicolas Cage fa parte di quella batteria di attori (terminologia usata non a caso) di cui Hollywood è piena. Quelli, per intenderci, che vedi sempre sul grande schermo, che non ti lasciano niente, ma magari, se non hai niente da fare, il film te lo guardi, sapendo a prescindere cosa andrai a vedere. Ecco, non ti aspetti nulla, ma lo sai prima. Un diversivo insomma. Si può dire però che, di questa batteria, Cage è uno dei più quotati. Interprete anche di boiate come Il Prescelto o The Family man o Il mistero dei Templari in cui prova a staccarsi dai ruoli consolidati, con risultati meno che mediocri. Nicolas Cage è un prodotto industriale tipico di Hollywood, buono per il bosco e la riviera, che basa la sua recitazione su una fisicità e una presenza sullo schermo importante, questo bisogna riconoscerlo, cui abbina però, spesso e volentieri, una recitazione caciarona e troppo marcata, come, ad esempio, in Omicidio in diretta, in cui interpreta questo poliziotto corrotto, pieno di amanti, che estorce denaro ai delinquenti per scommettere sulla boxe, ma che alla fine si redime. Quel che sorprende è che alcune pellicole sono firmate da registi importanti. L’ultimo che ho citato è vergato Brian De Palma. Ma anche Joel Schumacher, niente di meno che Martin Scorsese in Al di là della vita. È questo che colpisce, almeno me. Il buon Nicolas poi trova la sua dimensione nella saga di Ghost Rider, motociclista scheletro cui si incendia il teschio quando spaventa i cattivi. Perdonate le piccole prese in giro, il ragazzo ha fatto una carriera importante. È passato dal macho al genio della truffa, dal disadattato al fascinoso delinquente, dal cavaliere senza macchia all’esoterico pecoreccio. Non si è fatto mancare niente. Un grandissimo merito gli va riconosciuto: aver consigliato e aiutato un giovane amico, chitarrista squattrinato appena arrivato a Los Angeles, spingendolo a provare la carriera di attore e favorendolo nei primi ruoli interpretati. Un certo Johnny Depp. Non abbiamo nulla contro Nicolas Cage, ci mancherebbe altro. Solo che immagino un regista che pensa a chi affidare il ruolo del protagonista nel suo film. Nicolas Cage è sicuramente un papabile.
Carlo Marrazza