Dopo una diagnosi di tumore, la vita delle persone cambia sotto tutti i punti di vista, sia oggettivi che soggettivi, ma una cosa accomuna tutti prima o poi: la consapevolezza. Da non intendersi necessariamente nell’accezione negativa ma, anzi, nella sua espressione positiva. La consapevolezza, per i malati di cancro, è l’espressione che indica soprattutto la capacità di accettare che nella vita possono verificarsi degli incidenti di percorso, piccoli o più grandi non importa, la cosa che conta è che si inneschi quel meccanismo per il quale si diventa fortemente consapevoli che la vita è un qualcosa che ha per tutti un inizio e una fine. Non conta chi sei, quanto ricco sei, dove vivi, il lavoro che fai, le cose che hai, nulla può cambiare il fatto che siamo tutti destinati al corso naturale delle cose. Angoscioso, mi direte, ma vi garantisco che dal mio punto di vista, da quando è avvenuta dentro me questa metamorfosi, sono decisamente più serena. La consapevolezza di quello che siamo, in quanto esseri umani, per me è diventata la capacità di godere delle piccole cose, di apprezzare tutto molto più intensamente, di vivere ogni giorno a pieno. Non rimando più, non mi lascio annebbiare dalla rabbia per cose futili, sono molto più predisposta al cambiamento, cerco di essere d’aiuto a chi ne ha bisogno. Non posso parlare del mio tumore come un dono, perché è ovvio che me lo sarei fortemente risparmiato come tutti quelli che purtroppo fanno i conti con questa malattia, ma ho imparato a considerarlo più come un compagno di viaggio che ad un certo punto del mio cammino mi ha guardato e mi ha detto: “Rivedi le tue priorità”. Queste considerazioni sono comuni a tante persone con le quali mi sono interfacciata in quest’ultimo anno, persone che hanno vissuto la mia stessa esperienza e che, ad oggi, vedono la vita con occhi più maturi e consapevoli, che hanno più vita dentro di tante altre che la sprecano alla ricerca di non si sa bene cosa. Essere consapevole vuol dire essere aperto con occhi di chi sceglie di guardala in faccia per quella che è, bella o meno che sia, è la vita ed è il dono più importante da onorare.
Antonella Lamberti