Colpo di sole e colpo di calore.
Molti di noi, anche a settembre inoltrato, cedono alla tentazione della discesa in spiaggia, distendersi al sole e portare il nostro corpo all’abbronzatura. Ma, al sole bisogna porsi con cautela, per gradi e con attenzione, poiché le insolazioni, o colpi di sole, possono essere in agguato. Il colpo di sole è una condizione che deriva da una prolungata esposizione del corpo ai raggi solari. Nella maggior parte dei casi, l’insolazione si verifica durante le giornate particolarmente soleggiate. Il colpo di sole rappresenta una situazione di pericolo per l’organismo e, come tale, non deve essere sottovalutata. I primi segnali che devono indurre a correre ai ripari sono mal di testa, forte senso di nausea, vertigini e spossatezza. In generale, è valido il consiglio di non mettersi al sole nelle ore centrali della giornata evitando l’esposizione diretta. Infatti, il colpo di sole è un insieme di disturbi che insorgono dopo un’esposizione diretta, eccessiva e prolungata ai raggi del sole. Si tratta di un’evenienza grave, in quanto all’azione del calore sull’intero organismo si aggiungono gli effetti delle loro radiazioni ultraviolette (UVB e UVA) e infrarosse sulla superficie del capo e sui vasi cerebrali, che si manifestano con cefalea e vertigini, seguite da sintomi più severi, come malessere generale, nausea e convulsioni, fino allo stato confusionale e alla perdita di coscienza. L’esposizione diretta al sole, inoltre, può provocare scottature di primo grado su buona parte del corpo, e dato che la percentuale di pelle colpita stabilisce la gravità dell’ustione, quest’ultima potrebbe provocare serie conseguenze. L’insolazione può insorgere anche in montagna, dove le temperature sono più basse, ma l’irradiazione del sole è intensa. Nell’aggravare l’insolazione possono concorrere una protezione inadeguata (ombrellone in spiaggia, cappello con falda, crema solare ecc.) e la disidratazione. Il colpo di sole può interessare tutte le fasce d’età, ma può diventare davvero molto pericolosa per bambini e anziani. Spesso confusi, i termini colpo di calore e colpo di sole vengono talvolta utilizzati come sinonimi, ma le due condizioni non sono uguali. Difatti, anche se presentano alcuni punti comuni, si tratta di disturbi con caratteristiche e cause differenti. Il colpo di calore è una condizione patologica caratterizzata da un notevole incremento della temperatura corporea (ipertermia) che si verifica quando un individuo viene sottoposto ad un importante stress termico. L’innalzamento eccessivo della temperatura corporea tipica del colpo di calore si verifica quando l’organismo viene esposto a condizioni ambientali caratterizzate da temperatura elevata (uguale o superiore ai 35°C), scarsa ventilazione ed elevata umidità (superiore al 60-70%). In simili condizioni, i sistemi di termoregolazione dell’organismo possono non funzionare e la temperatura corporea si innalza pericolosamente. A causa dell’elevata percentuale di umidità, il sudore prodotto dall’organismo nel tentativo di mantenere la temperatura corporea a livelli ottimali evapora più lentamente, di conseguenza, il calore non viene adeguatamente disperso. Tutto ciò, unito ad una ridotta o assente ventilazione e alle temperature ambientali elevate, porta all’insorgenza di ipertermia e conseguente colpo di calore. Questa condizione può determinare potenziali danni alla salute. Gli effetti del colpo di calore si manifestano quando la corporea aumenta rapidamente e raggiunge valori molto elevati – intorno ai 40-42°C. Tali sintomi possono consistere in mal di testa, abbassamento della pressione sanguigna, sensazione di debolezza, vertigini, disidratazione, nausea e vomito, crampi dovuti alla mancanza di sali minerali causata dall’intensa sudorazione, disorientamento, progressiva perdita della lucidità. Se non prontamente trattato, il colpo di calore può portare anche alla perdita di coscienza. Nei casi più gravi, si può assistere anche all’insorgenza di danni agli organi interni – come cuore, cervello, reni e polmoni – e alla comparsa di convulsioni e coma. In alcune circostanze, gli esiti del colpo di calore possono risultare fatali. Il colpo di calore può manifestarsi anche vestendo in maniera inadeguata (cerate, impermeabili, capi non traspiranti) durante le giornate particolarmente calde e umide, soprattutto se si compiono lavori e/o movimenti. Potenzialmente pericoloso, ad esempio, vestire una cerata impermeabile mentre si corre, con l’intento di sudare di più. Al comparire dei primi sintomi, sia del colpo di sole che del colpo di calore, è necessario allertare il sistema di emergenza sanitario 1.1.8. Mentre si attende l’arrivo dei soccorsi, è utile cercare di abbassare la temperatura corporea dell’infortunato. Quindi sarà utile trasportare il soggetto in un luogo fresco e ventilato, sollevargli le gambe e tentare di raffreddare il corpo e il capo mediante l’utilizzo di impacchi freschi con panni bagnati (fronte, ascelle e inguine). Bagnare le labbra senza farlo bere e idratare la pelle con impacchi di acqua fresca. Cercare di tranquillizzare l’infortunato. Come sempre, il primo soccorso non si improvvisa. Meglio non fare che fare male. È molto importante non effettuare interventi che potrebbero aggravare la condizione dell’infortunato. Se non delegati dal medico della Centrale Operativa Territoriale 1.1.8. desistiamo dal somministrare qualsiasi tipo di farmaco ed evitiamo trattamenti di massaggio con alcol o ghiaccio sulla cute, che possono provocare gravi scompensi, potenzialmente pericolosi, dovuti al possibile sbalzo termico prodotto. Alla prossima.
Pasquale Annunziato
Istruttore PSTI della Croce Rossa Italiana
Istruttore BLSD IRC Comunità
Istruttore Advanced Oxigen Provider PADI/DAN