PILLOLE DI PRIMO SOCCORSO/13 – E, purtroppo, chiamiamo l’ambulanza.
Bisogna chiamare l’1.1.2. oppure l’1.1.8. in caso di assoluta emergenza. Ovvero in tutte quelle situazioni in cui ci può essere rischio per la vita o l’incolumità di qualcuno come nel caso di malori, infortuni, traumi, ustioni, avvelenamenti, incidenti (domestici, stradali, agricoli, industriali), annegamento. Tuttavia, in base all’esperienza maturata dagli operatori, si è rilevato che il cittadino, nel momento in cui chiama un numero di soccorso (112, 118, 113, VVF), non sa comportarsi correttamente nel dare le informazioni. Questo perché non siamo preparati a gestire lo stress che deriva dall’affrontare una situazione di emergenza. Questo causa difficoltà all’operatore di centrale che riceve la chiamata e ritarda, anche considerevolmente, un intervento di aiuto. È importante che l’utente fornisca informazioni dettagliate all’operatore, il quale, dopo aver considerato il luogo e il tipo di emergenza, potrà inviare il mezzo di soccorso più idoneo. Il coinvolgimento della popolazione, opportunamente informata, può contribuire al miglioramento dei tempi di soccorso. Appropriati ed efficaci interventi, effettuati nel più breve tempo possibile, possono salvare una vita. È necessario insegnare ai cittadini come effettuare una richiesta di soccorso. Come già detto nei precedenti articoli, la chiamata di soccorso può essere effettuata da qualsiasi dispositivo telefonico. Anche quelli a pagamento o bloccati. Quando compiamo il numero della Centrale Operativa di Soccorso bisogna essere già preparati a riferire le notizie di base iniziali. Comune, indirizzo, civico, scala, piano, nome sul citofono e telefono. Non meno importante è un riferimento sul luogo: il teatro, la caserma, la scuola oppure un bar o ristorante conosciuto. Un punto di riferimento facilita il riconoscimento di un luogo. Non si conoscono a memoria tutte le strade e non sempre il navigatore ti dà quella giusta. Per combattere lo stress che potrebbe provocare una situazione di emergenza, potrebbe essere utile creare un foglio con le notizie di base per una richiesta di aiuto e posizionare quest’ultimo in un luogo dove possa essere sempre visto, come per esempio dietro la porta di entrata dell’appartamento in cui viviamo. Al momento della chiamata, per mantenere una sorta di calma, sarà utile respirare profondamente e cercare di muoverci “al rallentatore”, ovvero cercare di controllare i gesti e le azioni. In seguito, con dinanzi il foglio in precedenza preparato, dare le corrette informazioni all’operatore di centrale. La conversazione va svolta con voce chiara e debbono essere fornite tutte le notizie richieste dall’operatore che avrà il compito di analizzarle. È importante ricordare che una corretta chiamata di soccorso è il primo anello della Catena del Soccorso, dove la catena è tanto forte quanto il suo anello più debole. Nella preparazione del “vostro foglio” è importante conoscere bene il luogo in cui si abita, accertarsi della correttezza della numerazione civica, della presenza e della scelta del punto di riferimento, del corretto nome sul citofono e così via. Altra importante soluzione potrebbe essere l’invio della propria posizione tramite Google Map. Nel caso i soccorsi vi dovessero chiamare da uno smartphone, utile sarebbe conoscere come inviare la vostra posizione. Tutti questi comportamenti più si conoscono meno si sbaglia. I nostri corsi di Primo Soccorso insegnano le azioni corrette per affrontare una eventuale situazione di emergenza. E, per chiudere, sempre lo stesso consiglio: Fermati. Respira. Pensa. Agisci.
Pasquale Annunziato OPSA soccorritore CRI
339 182 9977
Istruttore PSTI della Croce Rossa Italiana
Istruttore BLSD IRC Comunità
PADI Open Water Diver Master Instructor
Istruttore Advanced Oxigen Provider PADI/DAN
doa.scuolasub@gmail.com
