M. Peluska osserva Giovanni Boldini.
Contorni e colori che si sorpassano spassandosi, lanciati nel disordine armonico della femminilità più slanciata nel movimento delle carni e delle vesti…
Giovanni, dove hai visto queste figure?!
I tuoi occhi non rispondono a quello che immagini.
Idee di un’elegante borghesia mitica; sconquassata nel corso degli eventi; sfocata nell’opulenza con sbavature incorreggibili di decadente lussuria.
Una bocca a cuore socchiusa pende al centro e trattiene il desiderio comunicato. Il resto è soffice come nuvola: visione di donna senza vederla, poiché il profilo con le onde è istante di seduzione poco prima di svanire nel Limbo dorato.
E il velo sottile e umido si stende e definisce la bellezza abbandonata al sogno di un amore. Ceruleo e con polvere, la mente di Giovanni fotografa l’attesa dell’eros. Attesa onirica prima dell’esplosione galoppante in materia.
Ma dimmi Giovanni, la donna è così meritevole della tua esaltazione stilistica?!
Il viso a tre quarti che si perde in un’apparente pudicizia; tradita dalle forme mature; impreziosita da gingilli di vanità. Sfarzo in eccesso che trabocca dal quadro cristallizzato della Belle Époque: un momento, una moda, bel conformismo scabroso di gentildonne viziose.
Voluttà sincera o estetica?!
Giovanni, vediamoci sul Lungomare di Agropoli alle 16 e risponderò della tua arte.
Rachele Siniscalchi Montereale