Il concetto di “qui ed ora” trae origine dalla locuzione latina “hic et nunc” utilizzata dal poeta romano Orazio. Il “qui ed ora” è la dimensione spazio-temporale nella quale la persona psicologicamente sana si pone in contatto con sé stessa e con il mondo; una posizione esistenziale, un atteggiamento nel vivere rivolto alla situazione presente. Pertanto, vivere nel qui ed ora significa tener presente che l’unica realtà a cui possiamo riferirci è quella che stiamo vivendo in questo momento. Quando la vita diventa troppo frenetica e si è troppo orientati al fare piuttosto che all’essere, perdendo di vista chi siamo, cosa stiamo facendo e perché, è necessario fermarsi e riconnettersi con il momento presente. Troppo spesso siamo più impegnati nell’attività di anticipare e/o programmare il futuro, o a pensare continuamente al passato, che attenti a cosa ci accade nel “qui ed ora”, correndo il rischio di sviluppare sintomi che nel tempo possono configurare un disturbo d’ansia o dell’umore (depressione). Il punto è che, dopo avere utilizzato le risorse per elaborare e pianificare, bisognerebbe staccare e tornare nel qui ed ora. Questo è il vero problema: la maggior parte di noi non riesce ad interrompere questo processo ed in questo modo non siamo più noi ad usare la mente ma è lei che usa noi.
I luoghi della mente sono cinque:
– Il passato: L’attenzione è diretta ad eventi passati ricreati dalla mente. Qui si trovano i rimorsi, i pentimenti, la nostalgia e i traumi. Questa è la dimensione della depressione.
– Il futuro: In questo stato si trovano eventi futuri: pensieri negativi o positivi, in cui il soggetto tende ad anticipare un futuro non reale, percepito spesso come minaccioso. La persona che pensa spesso al futuro, solitamente, è una persona ansiosa.
– Altrove: L’interesse va in un altro luogo rispetto all’attività che stiamo svolgendo. In tal modo non siamo da nessuna delle due parti.
– Nella mente di un’altra persona: Questo è il caso in cui un individuo comincia a fantasticare su cosa potrebbe pensare un’altra persona, perdendo di vista che, nonostante abbiamo tutti la percezione di conoscere il pensiero altrui, non possiamo sapere con certezza cosa pensano veramente, quindi in questa maniera stiamo proiettando solamente qualcosa di nostro e perdendo il nostro tempo.
– Il presente: Siamo talmente abituati a passare la giornata nei precedenti quattro “luoghi” che ci dimentichiamo quello più autentico, il presente. L’unico in grado di porre un limite alle condizioni di disagio ed infelicità.
Dott.ssa Ludovica Emanuela Liccardi