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UN MONSTRUM DELLA MUSICA?! ALESSANDRO MARINO

UN MONSTRUM DELLA MUSICA?! ALESSANDRO MARINO, IN RECITAL PIANISTICO AL PALAZZO DE CONCILIIS DI TORCHIARA.

La sala concertistica del palazzo baronale De Conciliis di Torchiara assiste gelosamente tra le sue mura al suono e al canto di musici, compositori e direttori artistici per tutto l’arco dell’anno, senza forti e prolungati momenti di pausa. Il 3 settembre 2022 il siculo Alessandro Marino ha reincarnato il primo recital pianistico della storia: nel lontano 1840 Franz Liszt decise, imponendosi, di essere lui stesso soggetto-oggetto dello spettacolo da vivere attentamente, con personale presentazione dei brani e interpretazione o reinterpretazione autentica degli stessi. Sulle note del grande Liszt, continuando con Kreisler, Vaneyev, Schubert, Brahms e le danze ungheresi, Moszkowski, Musorgskij, Chernov, Mozart, Klindworth, Schulz, Evler (con gli Arabeschi su temi di Johann Strauss, Sul bel Danubio blu), il Maestro Marino ha aperto una voragine temporale che ancora fatico a decifrare: un passaggio brusco dalla terra, quello spazio incantevole che ci teneva raccolti, ad un’altra dimensione, più alta o più abissale, più divina o infernale, non saprei dire. Le nenie d’amore di alcune composizioni esasperavano qualsiasi sentimento fino a strozzarlo e dissolverlo, con andamento ondulante; e la dolcezza rasserenante era infranta da conturbanti frenesie di scatto fisico al pianoforte. Non era un musicista tipico, prevedibile, piacevole, accomodante, di vanitas vacua. Era la scomposizione dell’equilibrio e dell’armonia interiore; la sua musica destabilizzava, distruggeva in ogni periodo quello status psicologico che si andava frettolosamente affermando. Un demone dentro muoveva i suoi nervi contratti e una forza interiore veniva sprigionata con sofferente bramosia sullo strumento, elettrizzando e percuotendo anche le anime più serene e distaccate. Il Vate attraverso Sperelli proferiva “fare della propria vita un’opera d’arte”. Questa serata, io sottoscrivo, è stata un’opera d’arte vivente e vissuta, anche solo indirettamente, anche solo passivamente, come una mia (forse nostra) creazione introspettiva dello stato d’animo del Genio. Chiaramente, al termine di questo viaggio, tutto è tornato come prima. Il Genio si è spento. L’opera conclusa. Io (forse noi) siamo rientrati nelle nostre umane vesti.

Da sinistra, per il “Cilento In Opera Festival”, diretto dal Maestro Maria Pia Garofalo: M° Alessandro Marino, Soprano Maria Pia Garofalo, presentatrice Rachele Siniscalchi Montereale.

Rachele Siniscalchi Montereale

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