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28 MILIONI DI EURO – LA GRANDINATA DI BOLLETTE SU CAPACCIO PAESTUM

Famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, attività in difficoltà. Eppure, in queste ultime 6 settimane, sull’utenza di Capaccio Paestum si è abbattuta una stangata di proporzioni mai registrate prima.

Capaccio Paestum è al collasso, lo sono le tante attività economiche piccole e medie che stanno risentendo in maniera enorme della crisi che ormai da un anno perdura sulle teste di tutti. Il commercio di vicinato, già colpito in questi anni duramente da outlet e e-commerce, sta rischiando l’estinzione a causa dei riflessi del Covid e dei continui lockdown. Se non si riesce ad uscire presto da questa situazione, molte attività non riapriranno. Stesse difficoltà stanno vivendo i ristoranti e i luoghi di ritrovo, i cocktail bar, pub e birrerie, after dinner e discoteche. Queste attività, esclusa la breve parentesi estiva, sono in pratica chiuse da un anno. Al momento, si contano i feriti. Molto presto, tanti di questi posti scompariranno. In una situazione simile, tutti devono fare la loro parte. Il governo nazionale deve muoversi con aiuti concreti, superare i lacciuoli di un Decreto Sostegni insufficiente. Ma tanto possono fare anche gli enti locali, i Comuni in particolare. E in molti contesti lo stanno già facendo. Tanti Sindaci e tante Amministrazioni Comunali stanno attuando una momentanea politica di tregua fiscale, di sospensione dei tributi comunali sull’anno in corso o addirittura, come nel caso di Napoli, di esenzione dal pagamento per talune categorie economiche.

GRANDINANO BOLLETTE E ARRETRATI SULLA TESTA DELLE FAMIGLIE

In tutta Italia, Sindaci e Amministrazioni Comunali stanno promuovendo iniziative di esenzione o sgravio fiscale, o hanno temporaneamente bloccato le notifiche di cartelle e bollette. Insomma, hanno capito che, in un momento del genere, chiedere soldi ai cittadini, seppur dovuti, è un sacrilegio. Siamo nel periodo di maggiore crisi dal dopoguerra ad oggi. Eppure, spietatamente, in queste settimane, famiglie ed imprenditori capaccesi si sono visti recapitare una pioggia di bollette e tributi comunali da saldare. Una cosa che a molti è parsa inconcepibile. Il Sindaco Franco Alfieri dovrebbe davvero interrogarsi e soprattutto dovrebbe capire il momento che stanno attraversando cittadini ed attività economiche. Invece, ha scelto di fare cassa proprio in questo periodo. Lo capiamo. I tanti e superflui mutui accesi, le spese fatte, l’aumento dei costi della macchina comunale, le tante assunzioni della Paistom, urgono coperture. E spetta, purtroppo, ai capaccesi pagare. Ma il conto, oltre che salato, il caro Sindaco lo ha portato a tavola anche nel momento sbagliato. Che si ravveda, e lo faccia al più presto. Magari iniziando a spendere e spandere di meno.

IL CONTO SALATO DEI MUTUI DI ALFIERI (e siamo solo al secondo anno)

La stangata su famiglie e imprese che l’Amministrazione Comunale di Capaccio Paestum sta infliggendo ai propri concittadini in queste settimane, nonostante una crisi sanitaria ed economica in corso, ha fatto riflettere ai piani alti e qualcuno ha suggerito che, almeno comunicativamente, fosse il caso di mettere una pezza al dilagante malcontento dei cittadini che non hanno digerito l’idea di dover pagare in maniera così salata i continui mutui accesi dal Comune di Capaccio Paestum da un anno a questa parte, serviti a finanziare gli interventi e le opere di dubbia sostanza messe in programma dalla Giunta. E siamo solo all’inizio, al primo anno di una esposizione debitoria dalla quale non ci sarà data tregua per i prossimi due decenni. Una sorta di ipoteca sul futuro, garantita sulla pelle di cittadini, famiglie e imprese già gravate da una crisi senza precedenti e che ora, proprio in queste settimane di pandemia e di gravissimo disagio economico, si sono viste arrivare bollette e cartelle riguardanti tributi comunali attuali e pregressi.

ELEMOSINA SU UNA PARTE DELLA TARI

3 euro al mese, 36 euro in media di sconto sulla TARI per l’annualità 2021. Questo l’ammontare del bonus sbandierato dall’Amministrazione Alfieri che ha rinunciato ad appena 470mila euro in meno di incasso, sulla sola TARI. Distribuito su un totale di 12828 utenze, fa in media 36 euro di sconto per ogni utenza su tutto il 2021. In pratica 3 euro al mese di media, e solo sulla TARI. Il resto dei tributi comunali e le relative aliquote rimangono al massimo consentito per legge. Un’elemosina da vergognarsi anche di annunciare, in un momento come questo, tra i più tristi e difficili per l’umanità intera.

Carmine Caramante

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